TERAMO – Stop alle fastidiose e invasive colonscopie: l’equipe del dipartimento di Chirurgia proctologica dell’ospedale Val Vibrata, guidata dal professor Renato Pietroletti sperimenta nuovi test in grado di diagnosticare le malattie intestinali attraverso analisi delle feci che permettono di abbandonare l’inserimento delle sonde nell’intestino. Un approccio che fa scuola tra i professionisti del settore riuniti in un convegno alla Sapienza di Roma e che ha suscitato l’interesse di Repubblica che oggi dedica alle nuove frontiere della medicina interpretare dal professor Pignoletti un ampio approfondimento nell’inserto dedicato alla Salute. Oggetto degli studi sono dei marker che consentono l’individuazione precoce e di seguire l‘andamento delle malattie infiammatorie intestinali quali la rettocolite ulcerosa e il il morbo di Crohn. Dosando la calprotectina, una proteina presente nei globuli bianchi, gli specialisti sono in grado di identificare attraverso dei test sulle feci, la presenza di malattie infiammatorie dell’intestino. Si tratta di test rapidi, meno costosi dell’endoscopia, ma altrettanto sensibili e affidabili. “Non sono molti i centri che lo utilizzano – spiega il professor Pietroletti ai giornalisti di Repubblica – ma il trasferimento della ricerca di base alla clinica è sempre più rapido, il kit per il dosaggio della calprotectina è già in commercio e traslare questo esame come diagnosi di routine sarà facile. Inoltre al di sotto di certi valori di calprotectina, che distinguono tra chi ha basse infiammazioni da chi ha alti livelli di infiammazione, si potrebbe ipotizzare di liitare le colonscopie di controllo e fare solo il test sulle feci. A Sant’omero è una pratica già comune, dotiamo i pazienti dei kit e facciamo esaminare i risultati. E’ un’applicazione clinica di grandi potenzialità che va estesa il più possibile”. Particolarmente orgoglioso di uno staff orientato alle nuove frontiere della medicina è il direttore generale della Asl di Teramo Giustino Varrassi che così commenta : “Ci fa piacere poter contare su professionisti che pensano alla salute non solo in meri termini assistenziali, ma che guardano al futuro della medicina. Tanto per fare un esempio – spiega ancora il manager Varrassi – 20 anni fa si interveniva con la gastroresezione per alcune malattie dell’apparato gastrointestinale, adesso si applica solo in presenza di un cancro. Pertanto sono orgoglioso di poter contare su un’equipe orientata a spingere sulla terapia medica in sostituzione di quella chirurgica. Sono frontiere scientifiche che stanno dando risultati sorprendenti e che possiamo vantare come uno dei fiori all’occhiello dei nostri reparti”.
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